PANZEROTTISIMI IN CORSO BUENOS AIRES

PANZEROTTISIMI IN CORSO BUENOS AIRES
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Milano è invasa di panzarotti. Non me ne cruccerei. Anzi, molto meglio dei peti sulla linea verde. Tra le varie specialità “sudiste” che si sono meritate la declinazione meneghina in forma imborghesita, la specialità pugliese segna un livello mediamente buono. E dei prezzi umani.

A un anno dalla prima apertura in via Arena, i ragazzi di Locorotondo bissano con il loro Panzarotto del Senatore in Corso Buenos Aires. Posizione strategica, prodotto centrato, gestione affabile = coda. Ottimo per loro. Anche per l’avventore che non rimane deluso.

La formula è sempre quella che ha avuto successo a due passi dalle trafficate Colonne di San Lorenzo: impasto di farina 00 e grano duro Senatore Cappelli, lunga lievitazione, piglio molto artigianale. La consistenza è croccante, quasi biscottata, larga e morbida al morso.

La frittura è ben eseguita, anche se non sempre ineccepibile, il companatico di alto profilo. Il classico, mozzarella a pomodoro, esce a 2.50€ (prezzo cartello per Milano, almeno a mia memoria) ed è un bel mangiare: sapori intensi e ben distinti, materia prima (il Fiordilatte della Valle d’Itria) ottima. 

Da non lasciare sul bancone anche cime di rapa e salsiccia, mio abbinamento cult da sempre (vorrei brevettarlo anche come infuso per una tisana, cerco investitore!), l’omonimo Del Senatore, con scamorza e olive a sommarsi agli ingredienti classici, o quello con il Capocollo di Martina Franca, tra i 47 salumi italiani per cui vale la pena alterare il proprio colesterolo, e Caciocavallo semistagionato. 

Non ho avuto il coraggio, invece, di provare anche gorgonzola e salame piccante. 

Comparto bibite molto standard e in linea con la concorrenza. Io però un rosato salentino e una birretta artigianale per sgrassare in carta le metterei.
 


7

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8
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Voto finale
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