LOVE BURGERS, IL NOME DICE TUTTO

LOVE BURGERS, IL NOME DICE TUTTO
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Quante volte siete entrati in un locale e, vedendo un hamburger in lista vi siete fatti prendere dalla tentazione di provarlo, per poi rimanere delusi dal fragile pane da supermercato, dalle acide salse da barattolo, dalla carne sicuramente pre-congelata o, peggio, da hamburger comprati già pronti? Una sorpresa a dir poco terribile, alla quale spesso segue una brutta esperienza in termini di gusto.

Da Love Burgers simili problemi vengono sorvolati a prescindere; appena effettuato l’ingresso nel locale pare infatti immediatamente ovvia l’ammirevole scelta di puntare tutto sull’artigianale, come testimonia una pittoresca mappa del mondo appesa a parete, sulla quale bottiglie di birra artigianale affisse sui diversi luoghi ne testimoniano la provenienza.

Un ambiente molto piccolo (circa 25 coperti) ma caldo e accogliente; a colpire subito è la rapidità del servizio, merito soprattutto della cordialità e simpatia del proprietario, che non disdegnerà di presentare e valorizzare sin dalle prime parole la provenienza dei prodotti utilizzati: dal pane quotidianamente preparato da un fornaio affiliato, alla Fassona piemontese certificata, alle salse autoprodotte e, come già accennato, alla vasta scelta di birra artigianale, alcune delle quali vengono recuperate direttamente dai birrai di fiducia.

Caratteristiche fondamentali quando l’intento è quello di promuovere un Gourmet Burger, in quanto si va a costruire l’informazione che troppo spesso manca al consumatore, consentendogli al contempo non solo di mangiare meglio, ma anche di essere più consapevole.

La carta degli hamburger è relativamente articolata, e vanta sia prodotti classici come il Bacon Burger che abbinamenti originali e di degno rispetto, come l’Indian Burger, preparato con salsa curry, zucchine, rucola e formaggio. Non mancano poi gli attesi “Burger of the week”, proposte saltuarie e pretesti per sperimentare nuovi accostamenti; inutile dire che il successo di tali prodotti è assicurato, testimonianza di un attento studio in fase di elaborazione, che premia l’equilibrio di quantità e sapori, ma soprattutto quel 100% artigianale, sintomo di un amore per gli hamburger al quale si viene introdotti sin dall’insegna del locale. Uno dei panini da noi testati, insieme all’Indian, era proprio uno di questi Burger of the week: nel periodo di Halloween il Thriller ci ha convinto con la croccantezza e sapidità della zucca fritta, la morbidezza delle cipolle caramellate, la cremosità del taleggio D.O.P. e l’amarognolo del radicchio.

Su un elegante piatto nero rettangolare vengono servite, in accompagnamento al panino, ottime patatine steakhouse ivi prodotte, un’invitante salsa a base senape e l’immancabile coleslaw, orgogliosa ricetta d’usanza americana, perfetta per simili piatti.
Il servizio è a dir poco fulmineo, anche nelle serate più nere, ma a far da padrona è senza dubbio l’elevata qualità che giustifica ogni richiamo all’artigianale: un morbidissimo pane sostiene una polpetta di Fassona piemontese perfettamente cotta e dall’intatta purezza e dal giusto equilibrio tra grasso e magro, mentre il minuzioso bilanciamento degli ingredienti accompagna il morso, permettendo di assaporare l’insieme lasciando tuttavia intatto e distinguibile ogni elemento sugli altri, prerogativa necessaria quando si punta su ingredienti ricercati e autoctoni.

Lascia ancora allibiti il prezzo: il costo dell’intero menù sopra descritto varia dagli 8 ai massimo 12 euro, ai quali si va ad aggiungere una media di 5 euro per l’ottima birra.
Insomma, amate gli hamburger?
Perfetto, e cosa ci fate ancora a casa?


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Voto finale
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