E voi cosa ne pensate di Rossopomodoro?

E voi cosa ne pensate di Rossopomodoro?
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La pizza napoletana è una cosa dannatamente seria, lo sappiamo bene. Anche a Milano sembrano essere finiti i tempi in cui la vera tradizione partenopea era totalmente aliena.
 
Quel lungo vuoto è stato spesso colmato da Rossopomodoro, catena che per sua natura fa arricciare i nasi dei gourmet, ma che dal 1997 ha avuto una diffusione capillare sul territorio, assicurando un livello tutt’altro che mediocre.
 
Dalle prime aperture di Roma e Milano, Rossopomodoro è diventato un brand internazionale con oltre 100 ristoranti impegnati a raccontare la pizza napoletana, accompagnati da ingredienti che in alcuni casi hanno meritato il presidio Slow Food: farine Caputo, pomodoro Agro Nocerino Sernese,  mozzarella di bufala Campana DOP e l’olio extravergine di olive Minucciole di Sorrento.

 
Oggi che a Milano si mangia anche la pizza di Sorbillo e di Starita, con gli ovvi ricarichi milanesi, troppo spesso davvero eccessivi, Rossopomodoro rischia di avere qualche problema di posizionamento.
 
Eppure da queste parti si mangia ancora una buona pizza, soprattutto quando ci si limita alle versioni più semplici, dove l’acido della mozzarella, la dolcezza del pomodoro e il gusto pieno dell’olio EVO fanno davvero la differenza.

È purtroppo l’impasto a perdere qualche punto, rimanendo spesso un po’ gommoso e non particolarmente alveolato nonostante la lunga lievitazione promossa dal gruppo.

Non è però solo la pizza a tenere in piedi il brand. Con la pasta trafilata al bronzo del Pastificio Afeltra, i ristoranti propongono un set di primi piatti degno di nota: dalla genovese, gli spaghetti con colatura di alici, i fusilli alle due ricotte e gli gnocchi con provola e pomodorini.


Negli anni l’offerta si è sempre più incrementata per coprire maggiori necessità, spaziando tra antipasti, pasta, pizza, carne, bufala, pagniottelli e saltimbocca. Puntando sulle diverse esigenze territoriali e sulla stagionalità degli ingredienti, garanzia di freschezza, diversi sono i menù realizzati: del giorno, del mese, di stagione, arrivando anche a proporre il Gluten Free e i menù per bambini.
 
Attualmente però notiamo troppa differenza qualitativa tra un locale e i prezzi della pizza non garantiscono grandi vantaggi rispetto a tante altre piccole realtà dove la pizza ha molto più da dire e dove a fronte di prezzi anche meno elevati ci si trova davanti a impasti meglio realizzati e ben più leggeri.


Eppure i ristoranti Rossopomodoro rimangono un’indiscutibile garanzia per chi vuole mangiare rapidamente una discreta pizza napoletana e non vuole perdersi troppo a cercare alternative.

Voi di che partito siete?
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