La pizzeria di Michele, non è di quel Da Michele

La pizzeria di Michele, non è di quel Da Michele
Velina

A Milano arriva la vera pizza di Michele, re di Napoli? No, trattasi del cugino.
La napoletanizzazione della pizza a Milano è una realtà indiscutibile di questi ultimi anni.
Dopo Sorbillo, Starita e tanti altri, anche il mitico Michele, noto per le file inaudite e il menù con solo margherita e marinara, è pronto per ungere i palati meneghini?

Invece no, riavvolgete il nastro. Se il titolo e questo intro non vi ha creato già confusione proviamo a fare chiarezza.
Qualche giorno fa ha iniziato a circolare la notizia che Michele Condurro, nipote e figlio d’arte dell’omonimo fondatore, che porta avanti la tradizione della pizza napoletana da oltre un secolo, fosse pronto ad aprire una succursale a Roma!
Ecco, questa è la notizia vera.
Passano altri giorni e veniamo a sapere che anche Milano avrà una pizzeria chiamata “da Michele”. Inizia il solito tram tram di news, feed e social che riportano la cosa senza scoprire l’inghippo.

Quella che aprirà a Milano, in realtà con i Condurro ha di identico soltanto il nome. A chiarire l’equivoco è stata la risposta repentina del vero locale napoletano, che a difesa del marchio storico, ha allertato i propri legali per ricevere una corretta smentita.

I Condurro di Milano sono infatti parenti che in quanto tale portano lo stesso cognome, ma che nonostante questo, non hanno mai avuto molto a che fare con la prestigiosa pizzeria. Solo un piccolo rapporto di collaborazione avvenuto negli anni precedenti dal signor Raffaele Condurro, padre di queste persone, che ha lavorato presso loro come pizzaiolo.
Insomma, parenti serpenti?
Non è dato sapersi se ci sia del dolo, intanto abbiamo la certezza che la storica pizzeria napoletana di Torre Annunziata non solo aprirà una seconda sede in Italia, appunto a Roma, ma la nuova frontiera sarà quella di Londra!
Dalla prima pizzeria aperta nel 1906 nel quartiere Forcella, la sua famiglia ne ha fatta di strada, arrivando a far definire il loro locale in via Cesare Sersale come “il Tempio Sacro della Pizza”. Oggi, dopo 5 generazioni dalla sua fondazione, questi maestri pizzaioli portano avanti l’attività con una sola regola, come disse Michele senior, la pizza napoletana va servita solo nelle varianti "Marinara” e "Margherita” senza aggiunta di "papocchie”, che ne alterano il gusto e la genuinità.
I milanesi comunque non disperino, anche perché da queste parti le “papocchie” hanno un ruolo di primo ordine. Inoltre Michele bis sa il fatto suo, la sua pizza è una classica partenopea con tutti i crismi e un cospicuo cornicione.
Ma qui non è solo la pizza a far parlare di sé, la affiancano infatti anche fritti, insalate e altre sfiziosità della cucina dello chef Antonio Schiano che inserisce nel menù anche i dolci classici della tradizione napoletana: come il babà e pastiera, reinterpretati al liquore Strega di Benevento o con gelato caldo alla cannella.

Altro motivo d’interesse diversamente sobrio, è il grande Vesuvio che contiene il forno rigorosamente a legna e realizzato artigianalmente.
Chi ci va prima ci dice com’è, ci state?
 
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