INVASIONE STREET A MILANO: IL NUOVO REGOLAMENTO PER LA SOMMINISTRAZIONE DI CIBO IN STRAD

INVASIONE STREET A MILANO: IL NUOVO REGOLAMENTO PER LA SOMMINISTRAZIONE DI CIBO IN STRADVelina
A Milano ormai tutto è street. Un po' come in Videodrome di Cronenberg dove tutto era porno.
Cinefilia e bulimia a parte, se finora la spinta a declinare in street food qualsiasi pietanza, dal risotto alle lasagne, fino ai panini di pesce di Pescaria (la cui scheda sul nostro sito ha raggiunto il record di 20.000 visite), trovava qualche ostacolo legislativo, prepariamoci alla definitiva invasione.
Sabato 29 ottobre 2016, infatti, la giunta di Palazzo Marino ha approvato la proposta di modifica del regolamento di somministrazione di cibi e bevande in area pubblica, aprendo di fatto alla diffusione del cibo di strada, ampliando i provvedimenti fatti già per l'Expo.
Alla notizia segue qualche virgolettato di politichese spinto. Cose tipo:
"Come Amministrazione vogliamo incentivare quella che non è solo una scoperta dei gusti e dei sapori della nostra tradizione ma anche, e soprattutto, una occasione di lavoro per molti giovani che nello street food hanno trovato la propria opportunità commerciale e occupazionale".
Nella sostanza sono stati messi a bando 50 nuove autorizzazioni, della durata di tre anni, per l'attività di street food all'interno della zona 1, con la possibilità di muoversi e operare liberamente per la città, con l'esclusione di alcune vie e zone dal particolare interesse urbanistico.
Insomma, non potete inondare di fumi di cottura il Duomo!
I bandi saranno aperti i prossimi mesi.
Le specifiche aggiuntive riguardano i mezzi, che devono presentare:
- Un'univoca veste grafica riconducibile all'assegnatario
- Avere una dimensione massima di 3,60 metri di lunghezza per 1,70 di larghezza
- Essere eco-friendly, a trazione a pedali o assistita e a motore elettrico.
Infine c'è un ulteriore approfondimento sulle zone, i prodotti e i mercati:
- L'attività potrà svolgersi in concomitanza di fiere o mercati esistenti ma a una distanza minima di 500 metri dai medesimi
- Gli operatori dello street food potranno proporre prodotti e peculiarità alimentari provenienti da tutto il mondo ma anche i prodotti Dop, Igp, Stg e Pat della tradizione e della cultura italiana e lombarde e prodotti freschi.
Buone nuove aperture.
Cinefilia e bulimia a parte, se finora la spinta a declinare in street food qualsiasi pietanza, dal risotto alle lasagne, fino ai panini di pesce di Pescaria (la cui scheda sul nostro sito ha raggiunto il record di 20.000 visite), trovava qualche ostacolo legislativo, prepariamoci alla definitiva invasione.
Sabato 29 ottobre 2016, infatti, la giunta di Palazzo Marino ha approvato la proposta di modifica del regolamento di somministrazione di cibi e bevande in area pubblica, aprendo di fatto alla diffusione del cibo di strada, ampliando i provvedimenti fatti già per l'Expo.
Alla notizia segue qualche virgolettato di politichese spinto. Cose tipo:
"Come Amministrazione vogliamo incentivare quella che non è solo una scoperta dei gusti e dei sapori della nostra tradizione ma anche, e soprattutto, una occasione di lavoro per molti giovani che nello street food hanno trovato la propria opportunità commerciale e occupazionale".
Nella sostanza sono stati messi a bando 50 nuove autorizzazioni, della durata di tre anni, per l'attività di street food all'interno della zona 1, con la possibilità di muoversi e operare liberamente per la città, con l'esclusione di alcune vie e zone dal particolare interesse urbanistico.
Insomma, non potete inondare di fumi di cottura il Duomo!
I bandi saranno aperti i prossimi mesi.
Le specifiche aggiuntive riguardano i mezzi, che devono presentare:
- Un'univoca veste grafica riconducibile all'assegnatario
- Avere una dimensione massima di 3,60 metri di lunghezza per 1,70 di larghezza
- Essere eco-friendly, a trazione a pedali o assistita e a motore elettrico.
Infine c'è un ulteriore approfondimento sulle zone, i prodotti e i mercati:
- L'attività potrà svolgersi in concomitanza di fiere o mercati esistenti ma a una distanza minima di 500 metri dai medesimi
- Gli operatori dello street food potranno proporre prodotti e peculiarità alimentari provenienti da tutto il mondo ma anche i prodotti Dop, Igp, Stg e Pat della tradizione e della cultura italiana e lombarde e prodotti freschi.
Buone nuove aperture.
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